In molte famiglie è già fermento per la notte che verrà.
Costumi e maschere di vampiri, fantasmi e streghe. E ogni genere di mostri.
Zucche. Candele. E, per i più piccoli, dolcetti e caramelle.
E poi…
E poi si darà il via agli allegri e scompigliati balli e divertimenti per i piccini.
Per i più grandi aleggiano, invece, i soliti pericoli, ma con una marcia in più in una notte come questa: il demone dell’alcool, la scimmia della droga, il buio del disincanto, la bruttura del sesso meccanico, il vuoto dell’assenza dell’anima.
La chiamano notte di Halloween.
E la chiamiamo così anche nelle scuole, nelle famiglie.
In tutte le famiglie. Anche in quelle cristiane.
Negli anni passati, rammento gli inviti ai genitori affinché vietassero ai figli di festeggiare Halloween.
E ricordo, come genitore, anche i malumori di molti: – E che sarà mai? È una festa, un divertimento! Che cosa c’entra Satana?
Non entro nel merito di questo dibattito, però sarebbe bello che ognuno di noi s’interrogasse su quale possa essere la sua testimonianza di fede in notti come queste.
Testimonianza innanzi tutto verso i nostri figli, piccini o grandi che siano.
Sarebbe bello che anche coloro che non se la sentano (o non pensino che sia giusto) impedire ai figli di partecipare alla festa di Halloween, parlassero con loro, spiegassero che in questa notte di divertimento c’è una stella speciale che brilla ancora più forte nel loro cuore: la gioia dei Santi.
Sarebbe bello che anche coloro che non se la sentano di (o non pensino che sia giusto) negare ai propri figli di festeggiare Halloween con gli amici, si fermassero con loro un attimo, un attimo soltanto, in chiesa. Per una piccola preghiera di amore e ringraziamento.
Perché per noi cristiani questa è e rimarrà per sempre la Notte dei Santi.
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